L’IMPORTANZA DELLE COMPETENZE DI COUNSELLING NELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA

di Arianna Refe

Il counseling rappresenta un approccio relazionale centrato sulla persona, non sulla malattia. Questo cambio di prospettiva migliora sensibilmente la qualità della relazione di cura, specialmente in presenza di pazienti fragili o in condizioni di particolare vulnerabilità. La sua applicabilità è trasversale ai contesti sanitari: ospedali, ambulatori, assistenza domiciliare, strutture residenziali.

Le competenze di counseling rafforzano la comunicazione professionale, rendendola più autentica ed efficace. Strumenti come l’ascolto attivo, la riformulazione, il silenzio consapevole e la congruenza tra linguaggio verbale e non verbale permettono di costruire una fiducia stabile sia con il paziente che con la famiglia, contribuendo concretamente a ridurre conflitti e tensioni.

Inoltre, l’infermiere sviluppa una maggiore consapevolezza emotiva, fondamentale per contenere lo stress, prevenire il burnout e affrontare in modo costruttivo emozioni complesse come ansia, frustrazione o senso di impotenza. Ne deriva un rafforzamento della resilienza professionale.

Operando all’interno di équipe multidisciplinari, l’infermiere trae grande vantaggio anche sul piano delle dinamiche organizzative: il counseling supporta la gestione efficace delle relazioni tra colleghi e superiori, contribuendo a creare ambienti di lavoro più cooperativi e meno conflittuali. Tali competenze risultano essenziali, in particolar modo, per chi assume funzioni di coordinamento o di formazione.

 

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